Il Sindacato Medici Italiani nell’apporre la firma all’A.C.N triennio 2019/2021 evidenzia come vi sia una inadeguatezza nei compensi previsti in relazione al contributo, anche in termini di vite umane della medicina generale durante la pandemia. Non vi è valorizzazione all’attività intellettuale svolta e soprattutto per i capitoli di prestazioni di particolare impegno, per quelli relativi alle visite per la domiciliarità (visite ADI e ADP) e per le modalità di organizzazione del lavoro. Non si interviene per niente per ridurre il carico burocratico che pesa sui medici, né sulla qualità del lavoro peggiorata nel post Covid.
La declinazione del nuovo contratto di lavoro in merito al ruolo unico e tempo pieno appare monca in quanto non prevede tra le opzioni il part-time (possibilità di riduzione ore/ scelte), né la valorizzazione del lavoro straordinario (oltre il tetto delle 38 ore), nonché il limite massimo allo stesso, in linea con le esigenze di rispetto della ripartizione fra tempo professionale e tempo di ristoro, così come richiesto da SMI; in mancanza delle opzioni contrattuali sopra evidenziate riteniamo che la prevista disciplina del ruolo unico, come formulata nell’ articolo 31, penalizzi i medici di cui all’ articolo 9 comma 1 del DL 14 dicembre 2018 n.35 e quelli di cui all’ Art. 12 comma 3 del Dl 30 aprile 2019. Per tali colleghi riteniamo invece corretto, essendo gli stessi entrati in ruolo con l’ ACN aprile 2022, che siano inseriti nella norma di salvaguardia di cui all’ Art. 31 comma 2.
Prendiamo comunque atto dell'apertura ideale sulle maggiori tutele inserite, prima non previste, e fortemente volute da SMI, riguardo a gravidanza, riconoscimento di malattia e infortunio ai fini della formazione delle graduatorie, e alla telemedicina in situazioni di particolare disagio e per le donne in gravidanza e puerperio e con figli fino ai 3 anni.
Siamo confidenti che questa sia la partenza per delle reali tutele che portino al pieno compimento di quanto previsto nella mozione parlamentare 1-00618, approvata nella seduta n.708 del 15 giugno 2022 , con il contributo di S.M.I, in cui il Parlamento impegna il Governo ad “adottare le iniziative di competenza e a reperire le risorse necessarie nell’ambito del rinnovo dei contratti , al fine di garantire tutele adeguate per i professionisti della medicina convenzionata , con riferimento particolare al riconoscimento dell’infortunio sul lavoro , del diritto alle ferie, della maternità assistita , dei permessi per malattia, nonché politiche continuative per le pari opportunità”
Dott.ssa Giuseppina Onotri
Il Segretario Generale SMI